Nè 2D né 3D. La nuova tecnologia starà nel mezzo
APE Beamline (ph. Massimo Belluz) |
Nel centro di ricerca Elettra Sincrotrone Trieste, in AREA Science Park, ricercatori di Cnr, Università di Princeton e di Hiroshima hanno scoperto che i Tmd (Transition metal dichalcogenides) sarebbero una via intermedia fra i materiali bidimensionali (come il grafene) e quelli tridimensionali (come il 'vecchio' silicio). Questa categoria di metalli sta attirando l’attenzione per le sue straordinarie proprietà, in primis la magnetoresistenza 'titanica', fino a milioni di volte superiore a quella 'gigante' la cui scoperta valse il Nobel a Grünberg e Fert. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications. |
“Fra le caratteristiche dei Tmd spiccano la grande versatilità, la possibilità di essere ‘esfoliati’ e ridotti a pochi milionesimi di millimetro, proprio come il grafene, e un’eccezionale magnetoresistenza, ovvero la capacità già sfruttata in ambito tecnologico di variare la resistenza al passaggio della corrente elettrica in funzione del campo magnetico”, spiega la ricercatrice Iom-Cnr Ivana Vobornik. “A dispetto del loro grande potenziale, però, i Tmd sono stati sempre assimilati ad altri sistemi perfettamente bidimensionali e mai analizzati in modo specifico: il nostro lavoro è il primo in questa direzione”.
Il gruppo di ricerca ha utilizzato la luce di sincrotrone di Elettra per analizzare il ditellurio di tungsteno: un Tmd che mostra una magnetoresistenza 'titanica', fino a milioni di volte superiore a quella già 'gigante' mostrata dai materiali impiegati oggi negli hard disk dei computer (nel 2007 la scoperta della magnetoresistenza gigante valse il Nobel ai fisici P. Grünberg e A. Fert). Le analisi dei ricercatori si sono concentrate sulla struttura elettronica di questo materiale e, unite ai dati teorici, hanno dimostrato che la natura del ditellurio di tungsteno non è perfettamente bidimensionale.
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